Le opere che riflettono la condizione esistenziale

Le opere, sono creazioni artistiche, con una metafora materica riflettono la precaria condizione esistenziale

In un mondo in continua trasformazione, dove l’equilibrio sembra essere sempre più instabile, sento il bisogno di cercare nuove strade per raccontare l’essenza della nostra esistenza attraverso l’arte.

Come artista, ho voluto proporre un’opera tanto semplice nella forma quanto potente nel messaggio: un brandello di tessuto, trattato con resina, è appeso a un filo tra due estremi, come un bucato mosso dal vento. Un gesto poetico che diventa linguaggio universale.

Come panni

Il senso della sospensione

Un semplice tessuto, reso scultoreo dalla resina, diventa il protagonista della mia narrazione visiva. Parla di fragilità, impermanenza e resistenza. L’oscillazione al vento, le pieghe increspate, le mollette da bucato che lo tengono ancorato a una corda tesa: ogni dettaglio è frutto di una riflessione sulla condizione umana.

Ho scelto un colore neutro, un bianco sporco, per evocare l’universalità dell’esperienza umana. Nessun colore definito, nessuna identità precisa: siamo tutti panni stesi al vento, esposti alle intemperie della vita, in cerca di un equilibrio tra forze che non possiamo controllare.

La metafora esistenziale

"Siamo tutti appesi a un filo": questa frase mi accompagna da tempo. Con quest’opera ho cercato di renderla concreta, visibile.

La matericità è fondamentale nel mio processo creativo. Il tessuto è reale, visibile, tangibile. Il movimento delle pieghe genera ombre, la tensione della corda crea un attrito visivo ed emotivo. Le mollette – oggetti quotidiani, banali – accentuano la precarietà domestica, familiare, profondamente umana.

Come panni - particolare

Un tempo sospeso

Questa mia opera vive in un limbo temporale: non è più solo tessuto, ma nemmeno scultura rigida. È sospesa. Come noi. In questo "tra" – tra prima e dopo, tra movimento e fissità – c'è spazio per la riflessione, per il dubbio, per l’ascolto interiore.

Perché questa opera ci riguarda

Viviamo in un’epoca rapida, sovraccarica, mutevole. Ho sentito l’urgenza di creare un’opera che restituisse valore all’attesa, alla fragilità, alla sospensione. Che costringesse a fermarsi, ad ascoltarsi.

  • Chi siamo?

  • Cosa ci tiene in equilibrio?

  • A cosa siamo appesi?

  • E quanto resisteranno le nostre mollette?

Il valore simbolico della materia

I materiali che utilizzo non sono mai scelti a caso. Parlano. Raccontano. Il tessuto rappresenta la leggerezza, la porosità, la capacità di assorbire. La resina invece è peso, fissità. Il contrasto tra questi due elementi è il cuore della mia ricerca: fluida ma bloccata, libera ma in tensione.

Come panni - particolare

Quando l'arte è specchio

Le mie creazioni artistiche sono specchi. Non per riflettere l’immagine, ma per evocare una condizione. Non descrivono, ma suggeriscono. Non illustrano, ma toccano corde profonde.

Guardare questa opera significa anche riconoscersi. Nell’attesa. Nella precarietà. In quella forza silenziosa che ci fa resistere.

L'arte come forma di resistenza

In un mondo che ci vuole sempre produttivi, performanti, efficienti, quest’opera è il mio personale atto di resistenza poetica. Invita a rallentare, a contemplare, a riscoprire la bellezza delle cose semplici.

Come il bucato steso al sole di un pomeriggio d’estate.
Come la fragilità accettata senza paura.
Come la poesia di un equilibrio momentaneo.

Le mie opere d’arte nascono da un’urgenza, da una necessità profonda di comunicare l’invisibile. Questa creazione è solo una tappa del mio percorso, un invito ad avvicinarsi, ad ascoltare, a condividere.

Se vuoi scoprire altre creazioni artistiche, lasciarmi un commento o semplicemente conoscermi, scrivimi. Sarà un piacere dialogare con te.

Sara Montani